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sostituirà le coreutils (i programmi di base dei sistemi unix like tipo , come cp, ls, cd, mkdir ecc.) con delle nuove versioni riscritte in . Probabilmente le motivazioni tecniche alla base di questa scelta sono anche valide, tuttavia le nuove utilities (chiamate ) avranno una licenza MIT. Contrariamente alla GPL che obbliga chiunque modifica il software a rilasciare il sorgente modificato la MIT consente a chi vuole di rendere proprietarie le versioni modificate

Neff :manjaro:

Considerando il fatto che queste utilities costituiscono le fondamenta di ogni sistema GNU, il fatto il codice derivato possa in futuro non essere più condiviso con la community è per me un grosso problema. Se vogliamo che il software migliori costantemente e che gli sforzi fatti da tutti i contributori tornino alla community e vadano a beneficio di tutti, dovremmo difendere il copyleft e non lasciare che le uutils sostuiscano le GNU coreutils nei nostri sistemi Linux.

Altre persone si stanno accorgendo di questo passo falso: youtu.be/N2dbyFddcIs?si=Vo3orL speriamo che il tema della licenza venga riconsiderato. Sostituire pezzo per pezzo codice GPL con codice MIT è un rischio a tutti gli effetti per il futuro di Linux.

@Neffscape concordo assolutamente, è un bel problema

@Neffscape

Ho letto la notizia pure io, con grande disappunto e tristezza 😞

#Canonical ha fatto una cosa, IMHO, MOLTO grave: cambiando le basi del sistema GNU significa di fatto dire addio alla viralità della #GPL che ha reso Linux quello che è. Molto male

Spero si ravvedano, ma se non lo faranno, devo cominciare pure io a trovarmi una derivata di #debian adeguata: la cosa mi pesa molto perché ormai mi ero abituato a certe cose di Ubuntu, ma sulle questioni di principio non transigo 🧐

@OpenSoul penso che Debian non seguirà Ubuntu. Al limite potrai contare su di lei. Io da un po'di tempo sono stabile su Manjaro. Felice di non dovere più fare salti di versione per ora... Ma ho paura che il virus delle uutils si propaghi in tutte le cosiddette "distro pragmatiche" (quelle che puntano ai benefici tecnici e alle performance e se ne fregano del software libero) e Manjaro, CachyOS ecc mi sa che fanno parte di questa famiglia...

@Neffscape

Io avevo trovato il mio zen con #Kubuntu (che di fatto è Ubuntu + KDE che io adoro), ma questa notizia mi sconvolge, significa dover ricominciare tutto da capo con un'altra distro 😞

Bisogna vedere se questa storia non creerà un precedente, secondo me è molto grave, ma è passata quasi sotto silenzio nel mondo Linux e la cosa forse è ancora più inquietante...

1/2

@Neffscape

<

La questione tecnica ha senso, è vero, come lo aveva per #Snap tutto sommato, ma questa volta significa mettere un cavallo di troia sotto il cofano con le licenze, non riesco ad immaginare una GNU-Linux con una licenza che non sia FOSS con copyleft...

2/2 [END]

@OpenSoul si, l'ho letto... E con orrore noto che nessuno a fatto il minimo accenno al problema delle licenze. È una discussione solamente tecnica, senza alcuna considerazione di tipo etico.

@Neffscape

In realtà qualche accenno nei commenti c'è, ma sì velatissimo

Tanto che il creatore liquida la cosa così...

Che vuoi che sia, un'altra licenza FOSS ma senza #copyleft per rimpiazzare CoreUtils di GNU... 😞

Io SPERO che scoppi il finimondo, ma lo spero, purtroppo finora non lo vedo

@Neffscape

Finalmente qualcuno comincia a dire le cose come stanno, spero che scoppi un mega flame e che #canonical si ravveda

@OpenSoul L'immagine mostra un post su una piattaforma di social media, probabilmente Reddit, scritto da un utente con il nome di utente "stochasticsanity". Il post è stato pubblicato 6 ore fa e contiene 20 commenti, con 19 visibili. Il post è stato pubblicato il 14 marzo.

Il testo del post esprime la preoccupazione dell'autore riguardo alla decisione di Canonical di passare da utilità di base con licenza GPL a utilità con licenza MIT. L'autore critica questa decisione, sostenendo che la GPL garantisce che le contribuzioni alle utilità essenziali rimangano accessibili a tutti, prevenendo fork proprietari che beneficiano delle grandi corporazioni. L'autore sostiene che la GPL garantisce reciprocità, richiedendo che le entità che beneficiano dalla software open source contribuiscano a esso.

L'autore critica anche la decisione di Canonical di passare a una licenza MIT, affermando che questa decisione invita le grandi corporazioni a trarre vantaggio del lavoro della comunità senza contribuire. L'autore sostiene che questa decisione è particolarmente preoccupante in un momento in cui le grandi corporazioni stanno sempre più appropriandosi del software open source.

L'autore esprime il suo disappunto per la decisione di Canonical, sostenendo che questa decisione si allinea con una tendenza più ampia di aziende che depreciano il software GPL in favore di alternative con licenze più permissive, spesso sotto il pretesto di "modernizzazione". L'autore sostiene che questo ha un impatto negativo sulle ecosistemi del software open source, indebolendo i principi che hanno reso Linux un successo.

L'autore esprime il suo amore per Rust, o almeno l'idea di sicurezza della memoria e la possibilità di riscrivere il codice in una implementazione più sicura e migliore. L'autore sostiene che il suo adattamento al nucleo e che supporterebbe qualsiasi riscrittura GPL licenziata delle utilità di base. L'autore esprime il suo disappunto per il fatto che il progetto più grande e "ossidato" è MIT licenziato e che sta riscrivendo codice GPL.

In sintesi, il post esprime la preoccupazione dell'autore per la decisione di Canonical di passare da utilità di base con licenza GPL a utilità con licenza MIT, sostenendo che questa decisione indebolisce i principi del software open source e favorisce le grandi corporazioni.

Fornito da @altbot, generato localmente e privatamente utilizzando Ovis2-8B

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@altbot @OpenSoul benissimo. Spero che altri commentino e facciano sentire la propria voce

@OpenSoul attenzione, la licenza MIT è una licenza Open Source (riconosciuta all'Open Source Initiative) ma è una licenza permissiva, che permette cioè "lo sciacallaggio" ovvero di usare e modificare il codice per produrre versioni proprietarie, al contrario della classica GPL che ha il "copyleft" (se modifichi il codice per fare una versione derivata, dovrai restituire alla community gli stessi diritti che hai avuto tu, quindi devi rilasciare il tuo codice sorgente).

@Neffscape

So molto bene tutta la faccenda del copyleft e delle licenze FOSS... Purtroppo 😞

(nel senso che quelle *solo* opensource moltissime volte vengono blindate dalle aziende e arrivederci contributi... la lista è lunghissima... Purtroppo)

@Neffscape
La mossa è potenzialmente esiziale per la libertà delle persone sul lungo periodo.
Mi sembra però che la MIT permetta di prendere i sorgenti e ri-rilasciarli sotto altra licenza libera.
@OpenSoul

@paoloredaelli @OpenSoul la MIT è la licenza FOSS più usata dopo la GPLv2. Altre componenti "di base" dei sistemi Linux la usano (ad esempio xorg) e non è incompatibile con la GPL, nel senso che può essere abbinata a prodotti GPL senza compromettere il copyleft degli altri programni. La MIT permette anche di creare versioni derivate rilicenziabili come GPL, ma fin quando circolerà una versione più permissiva non credo che qualcuno rispetterà gli obblighi della variante con copyleft.

@Neffscape

Come giustamente dici il #copyleft è il vero cuore del problema, o meglio, per progetti community driven, e soprattutto per impianti che storicamente sono diventati quello che sono *grazie* a questa peculiarità (GNU-Linux), IMHO non possono essere tolti questi aspetti di fondo come se nulla fosse

Va bene usare #rust, va bene svecchiare la codebase e cercare nuovi linguaggi e sviluppatori, ma il copyleft non dovrebbe essere tolto con un colpo di bacchetta magica

@paoloredaelli

@Neffscape @paoloredaelli @OpenSoul non ho seguito la faccenda perchè da sempre reindirizzo verso /dev/null tutto ciò che riguarda Ubuntu e Canonical ma, detto che è più che ovvio l'obiettivo finale, come è stata giustificata la scelta? Solita nenia della memory-safety di rust?

@OpenSoul @Neffscape @paoloredaelli "more modern equivalent" mi ricorda Netscape quando decise di riscrivere Navigator in . Speriamo non facciano la stessa fine.

@Neffscape
Non so perché molti si ostinino a considerare ubuntu una versione di linux. Hanno sempre fatto prove per sovvertire i principi del sw libero, praticamente da sempre.

@Davide_Sandini Ubuntu è una distribuzione Linux, certo che lo è. Ed è anche una delle distribuzioni che contribuisce maggiormentek con codice e soldi a tanti progetti chiave per Linux. Tuttavia è sempre di piú una distribuzione distante dalla community, che sviluppa tecnologie in casa propria in base a strategie e visioni che non vengono condivise un granché (la parte pubblica sul forum informa la community di decisioni già prese). Spesso a causa di questo si trova a remare da sola.

@Davide_Sandini per quanto riguarda i principi del software libero... Diciamo che non è mai stata una distribuzione "benedetta" dalla FSF (in realtà nemmeno Debian lo è il che è ridicolo), ma finora non aveva ancora fatto cazzate vere a livello di licenze... Finora...

@Neffscape
Io avevo già chiuso con Ubuntu penso 15 anni fa quando uscì che le ricerche in locale venivano condivise con qualche big tech ( G mi pare) all' insaputa degli utenti. Vista la sostanziale accettazione della cosa da gran parte degli utenti decisi di piallare il disco . Dopo tanti anni e altre cose piu recenti, questo mi conferma che dai ricchi sudafricani è meglio stare sempre alla larga.

@Davide_Sandini Quando Ubuntu integrò nella dash di Unity la ricerca su Amazon (ovviamente con l'obiettivo di guadagnarci qualcosa con gli affiliate links) erano in realtà state prese delle precauzioni per la privacy. I dati degli utenti venivano anonimizzati da Canonical prima di raggiungere ad Amazon, quindi Amazon non sapeva quale utente aveva cercato cosa. Tuttavia questa funzione mal spiegata e arrivata calata dall'alto fece incavolare un sacco di gente (tra cui RMS) e fu subito rimossa.

@Neffscape
Non solo, anche Ubuntu è stata prontamente rimossa dalla mia lista di distribuzioni Linux.

@Davide_Sandini non dico questo perché voglio difendere Ubuntu ad oltranza. Sicuramente Canonical in passato ha fatto diversi passi falsi, spesso per insensibilità rispetto ad alcuni capisaldi della community Linux e incapacità comunicative (per certi versi mi ricorda Mozilla di oggi). Tuttavia di veri e propri passi contro il software libero non ne avevo ancora visti.

@Neffscape per risolvere il problema di licenze e mantenere il copyleft (che è importante) sarebbe possibile fare un fork delle utilities scritte in rust, e rilasciarlo sotto licenza gnu GPL invece? La licenza mit lo consente?

@gerlos

Sì ma qui è un'azienda che sta facendo questo (tramite un suo dipendente)

Non basta (e cmq non va bene) trovare dei workaround per le licenze, che alla fine nel mondo OSS si sono sempre trovate a mali estremi

Qui bisogna misurare la disponibilità e apertura dell'azienda a capire che anche l'aspetto etico della licenza è importante, bisogna dare un'indicazione da questo punto di vista, altrimenti ti metti contro la tua comunità e fai la fine di altre aziende (red hat?)

@Neffscape

@Neffscape

Video che chiarisce alla perfezione tutto quello che abbiamo detto 👍

Speriamo ci sia una sollevazione popolare; le minacce di togliere dai server e a casa qualsiasi *buntu che venga proprio dalla base di utenti che hanno reso forte l'azienda #Canonical, dovrebbe fargli capire che cambiare così licenza, per una cosa così delicata, NON va bene

A me MIT va pure bene per cose minori, ma NON per il sostituto di GNU, il cuore di Linux deve usare una licenza col copyleft, IMHO

@OpenSoul siamo tutti d'accordo... Almeno qui. Ma bombardate quel forum di Ubuntu perché al momento siamo in pochi a sollevare il problema delle licenze. Alla maggior parte degli utenti non gliene frega un tubo.

@Neffscape @OpenSoul piuttosto che bombardare il forum di Ubuntu basterebbe ignorarlo e non usare più quel sistema.

@gaetanov62 @OpenSoul per me invece ha senso che gli utenti facciano sapere che questo "dettaglio" è importante. Solo abbandonando tutti Ubuntu non si capirebbe perché tutto questo accade. Per questo dico: fate sapere nel forum che la licenza importa.