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#violenza

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La #violenza non ha #genere. In un #omicidio con due attori c'è un soggetto A che uccide un soggetto B. Una società evoluta, che NON è la nostra (a livello mondiale), dovrebbe concentrarsi su questo e agire di conseguenza, senza stare a vedere se A o B sono donna o uomo.

Ma è anche vero che se si cominciasse a ragionare in questo modo molte persone diventate in qualche modo famose dovrebbero poi cercarsi un lavoro vero.

orwell.funOrwell Fun Community

“Love this instrument: Violence” — “Amo questo strumento: Violenza”

https://t.me/racconilariaexe/9687

Non posso far finta di nasconderlo, né tantomeno nasconderlo per davvero… il mood è anche un po’ questo qui, date le tante ragioni. Normalmente preferisco altri strumenti musicali ma, secondo me, è arrivato il momento di cambiare musica, e quindi iniziare ad amare questo qui: il violenza. È che ho sempre pensato il suono fosse un po’ troppo grezzo, non  abbastanza magico e raffinato… però, in effetti, questa è una visione retrograda e di corto raggio, che fa coincidere e dunque confonde i problemi di capacità del mancato artista medio con le potenzialità dello strumento, che vengono depotenziate agli occhi di chi guarda. E pensare alla propaganda che viene diffusa dagli odiatori, che mi pento di aver contribuito anche io a spargere… da “vedi che Gesù piange” a “la violenza non risolve mai niente“, quante stronzate e quanta non solo ignoranza, ma malafede! Servono più odi al #violenza, suonate col violino.

martedì 25 feb, 19:00-22:00

presentazione "Antimaschio - critica dell’incoscienza maschile", in collaborazione con Libreria Antigone

#Oppressione delle donne, #violenza maschile, #sessismo e #capitalismo , stereotipi di genere, crisi degli uomini, fine del #patriarcato , cambiamento, #liberazione #maschile , uomini femministi… Sono solo alcuni dei temi che i saggi qui raccolti da Stefano Segre trattano con la radicalità e l’irriverenza che tipicamente contraddistingue i discorsi politico-culturali che aprono brecce nello stato di cose presente, che scardinano ordini simbolici e sfidano sedimentati costumi sociali altrimenti dati per naturali e perciò immutabili.

Se è vero che occuparsi di certe questioni non era certo appannaggio di isolate avanguardie nel fermento rivoluzionario attorno al 1977, anno della prima pubblicazione dell’Antimaschio, rimane senza precedenti che a farlo siano stati in questo caso gruppi di soli uomini decisi a impegnarsi in pratiche di #autocoscienza .

Scopo di tali gruppi era quello di «mettere in crisi il ruolo maschile», nella consapevolezza che ciò «vuol dire inevitabilmente scavarsi dolorosamente dentro», iniziando a dare un nome ai propri privilegi, misurando il proprio grado di complicità a un sistema oppressivo che non manca, in ultima istanza, di opprimere i suoi stessi perpetratori, ovvero i maschi.

L’attualità delle riflessioni contenute in questo volume sembra non compromessa dai suoi quasi cinquant’anni, soprattutto alla luce del dibattitto relativo alla recrudescenza della violenza maschile e dei femminicidi, al tema della #mascolinitàtossica e del rapporto tra il #sesso e il #genere nel suo formarsi culturalmente in una società ancora fortemente patriarcale.

ZAM - #Milano , via Sant'Abbondio 4

+ #queer
#lgbtqia+

oggi, 10 febbraio, ad ancona: premio amnesty e focus palestina

https://www.facebook.com/events/s/premio-amnesty-e-focus-palesti/9603861889659045/

PREMIO AMNESTY E FOCUS PALESTINA
A Corto di Diritti + Concorto Film Festival
CinemAzzurro
Via Tagliamento 30, Ancona
OGGI, 10 febbraio, alle ore 21:00

Proiezione e premiazione di An Orange from Jaffa, corto vincitore del Premio Amnesty A Corto di Diritti 2024 (Corto Dorico Film Festival) alla presenza del regista Mohammed Almughanni

An Orange From Jaffa (26’), di Mohammed Almughanni
Mohammed è appena tornato in Palestina. Farouk è un tassista che lavora in uno dei luoghi più pericolosi al mondo. Le loro vite si incrociano.

Nato a Gaza nel 1994, Mohammed Almughanni è un regista palestinese famoso per la sua regia evocativa che mescola narrazioni personali e politiche. Questo suo ultimo cortometraggio, è stato presentato in anteprima al Festival internazionale del cortometraggio di Clermont-Ferrand nel 2024, vincendo il prestigioso Grand Prix internazionale. I film di Almughanni esplorano spesso i paesaggi emotivi degli individui che vivono sotto l’occupazione, attingendo alle sue esperienze personali e riflettendo più in generale la lotta del popolo palestinese.
Interviene Barbara Traversi di Amnesty International Italia

Focus on Palestina, selezione di corti palestinesi a cura di Virginia Marcolini e Francesca Marchesini

Bethlehem 2001, di Handal Ibrahim, Palestina, 2020

In the Waiting Room, di Taha Moatasem, Palestina, 2023

Lovesick in the West Bank, di Zagha Said, Palestina e Giordania, 2020

“Concorto Film Festival” propone uno spazio libero e non censurato all* regist* palestinesi. In un contesto di violenza endemica e di costante oppressione, riteniamo impellente garantire uno spazio di espressione e autorappresentazione di questo popolo. Svincolato da pretese di esaustività, l’obiettivo del focus è quello di scorgere piccole fessure su vite quotidiane, con uno sguardo che non schiacci le singolarità a un’esperienza univocamente percepita, e che allo stesso tempo non si riduca alla narrazione binaria e svilente di vittima-carnefice. La Palestina è una terra che lotta e resiste. Oltre a dare voce ad esistenze vessate da decenni di guerra, apartheid e pulizia etnica, ci sembra dunque doveroso restituire anche quei momenti personali e intimi di sfaccettate esperienza umane. I corti selezionati si muovono quindi su più piani, attraversando linguaggi multiformi e fornendo ritratti di una realtà dalla complessità così inafferrabile quanto tangibile.

Ingresso 5 €

www.facebook.comPREMIO AMNESTY E FOCUS PALESTINAEvento a Ancona, Marche di Amnesty Ancona in data lunedì, febbraio 10 2025 con 131 interessati e 27 partecipanti.