A Lipsia viaggiare senza biglietto non sarà più un reato! Scopri perché la città ha deciso di depenalizzare l’evasione sui mezzi pubblici.
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Un recital d'eccellenza con talenti italiani a Lipsia.
Lo spettro aumentato nell’opera del graffitaro che interpreta le strade dell’epoca digitale
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La prima volta aveva rubato anche un cellulare e del denaro. La seconda volta, ha rubato soltanto il tiramisù.
Le circostanze della nascita del futuro capo dell’ODEUM Roma hanno dato luogo a una serie di ipotesi, non solo da parte degli storici, ma anche da parte dei suoi contemporanei. Giovanni Gehlen nacque il 15 marzo 1901 a Roma. Solo pochi giorni dopo sarebbe stato abbandonato dai propri genitori, Walther Gehlen e sua moglie Katharina, che lo avrebbero affidato alle cure di Friedrich e Anna Baum, una coppia di medici ebrei originari del Reich tedesco e amici dei Gehlen <54. Per quanto riguarda i coniugi Baum, poco è noto sul loro conto dal punto di vista delle fonti. Sulla pagina internet del Cimitero acattolico di Roma si trovano informazioni su una lapide di «Baum, Anna Carolina Luisa (born BEHRENDT)», nata a Danzica il 16 novembre 1867 e deceduta il 29/04/1938 <55. Si tratta senza dubbio della madre adottiva di Johannes. Sul conto di Friedrich Baum si trovano ancora meno notizie, anche se è possibile che egli sia morto a causa delle leggi antiebraiche italiane. Christina Gehlen, figlia di Johannes, ricorda infatti che Friedrich sarebbe deceduto «nei pressi del Gran Sasso» <56. L’Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo, tra il 1940 e il 1944 ospitò un campo di concentramento fascista, soprattutto per ebrei tedeschi e oppositori politici. Tuttavia, per mancanza di fonti, è al momento impossibile confermare l’ipotesi che Friedrich Baum sia morto a causa della persecuzione antisemita dell’Italia fascista.
Giovanni, o Johannes, come avrebbe poi scelto non di rado di chiamarsi <57, sarebbe rimasto con i Baum fino al raggiungimento della maggiore età, scoprendo l’identità dei suoi veri genitori solamente quando avrebbe scelto di iscriversi all’università a Roma nel 1919 <58. In passato sono state espresse varie ipotesi per spiegare le circostanze della nascita del futuro capo dell’ODEUM Roma. Si è arrivato persino a ipotizzare che Reinhard e Johannes non avessero lo stesso padre e che, di conseguenza, non fossero davvero fratelli. Sono infatti gli stessi documenti d’archivio a seminare dubbi rispetto al grado di parentela dei fratelli Gehlen. Ad esempio, un documento dello stesso BND fa riferimento a Johannes come «fratellastro di […] Dr. Schneider» <59. Ciò, tuttavia, è ormai stato smentito. Che Reinhard e Johannes fossero fratelli di primo grado è infatti dimostrato, tra le altre cose, anche dal registro delle nascite dell’anno 1901 del Comune di Roma, in cui Johannes risulta registrato con il cognome di Walther, Gehlen <60.
Dunque ormai gli storici sembrano essere d’accordo sul fatto che Johannes e Reinhard erano davvero fratelli, anche se il motivo per cui Johannes era stato abbandonato e poi affidato ai Baum rimane ancora poco chiaro. Alla luce delle più recenti analisi, sembra piuttosto convincente l’ipotesi secondo cui Johannes era stato concepito dai genitori prima del matrimonio, avvenuto, secondo lo storico tedesco Rolf-Dieter Müller, quando la sposa era ormai incinta di sei mesi, l’8 dicembre 1900 <61. Tuttavia, in riferimento alla gravidanza prematrimoniale di Katharina, Müller è del parere che «secondo i principi morali del tempo queste circostanze non erano comme il faut, ma non rappresentavano nemmeno per forza una catastrofe» <62. Mentre quindi per Müller il concepimento prematrimoniale non basta per spiegare fine in fondo l’abbandono di Johannes a Roma, Schmidt-Eenboom, Franceschini e Wegener Friis sostengono che la nascita di un figlio allora considerato illegittimo sarebbe stata «del tutto inconciliabile» con la carriera di Walther Gehlen, un colonnello nell’esercito guglielmino <63. Anche se quindi le circostanze della nascita del futuro capo dell’ODEUM Roma continuano ad essere, in un certo senso, avvolte nel mistero, esse fanno comunque emergere un elemento fondamentale per il successivo percorso di Johannes: egli sarebbe infatti stato scelto dal fratello Reinhard nel ’46 come leader della base estera dell’Organisation Gehlen in Italia anche a causa del suo bilinguismo e perché ben integrato nel tessuto sociale romano.
Alla scoperta delle proprie radici
Come rivelano le fonti, l’infanzia e gli anni giovanili di Johannes a Roma sembrano essere stati caratterizzati soprattutto dall’attenzione riservata dai Baum all’educazione del loro figlio adottivo. Nel corso degli studi liceali presso la Scuola germanica di Roma, conclusi poi, a causa dell’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale, presso il collegio protestante di Schiers nel cantone svizzero dei Grigioni <64, Johannes avrebbe già dimostrato un grande talento in fisica, chimica e matematica, passione che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita <65. Nella tarda estate del ’19 egli avrebbe fatto ritorno a Roma. Diciottenne e ansioso di continuare gli studi, Johannes decise di iscriversi all’università. Una volta richiesto il proprio certificato di nascita, all’epoca necessario per l’immatricolazione, come già accennato, egli avrebbe scoperto l’identità dei suoi veri genitori. Infatti presso il municipio non si trovava traccia di un “Giovanni Baum”, ma solo di un “Giovanni Gehlen”, con la stessa data di nascita <66.
Nell’autunno del ’19 Johannes si sarebbe così recato a Breslavia, dove risiedeva Walther Gehlen con la moglie e gli altri tre figli, Reinhard, Walther e Barbara. Reinhard, il più grande dei tre, era nato un solo anno dopo Johannes, il 3 aprile 1902. E, nonostante che il futuro fondatore del servizio segreto tedesco-federale descrivesse la madre Katharina quale «essere più caloroso che egli abbia mai incontrato» <67, Johannes non sarebbe stato accolto con tanto calore dai genitori il giorno in cui arrivò a Breslavia. Secondo il padre Walther, infatti, sarebbe stato impossibile presentare il proprio primogenito come tale a casa: ci sarebbe stata anche «la figlia Barbara di otto anni, la quale non avrebbe capito» <68. Per questa ragione Johannes sarebbe stato presentato ai propri fratelli come loro “cugino romano”. Non ci sono fonti che gettano luce sui particolari del primo incontro tra Johannes e Reinhard a Breslavia, ma stando a quanto raccontato da membri della famiglia, i due avrebbero cominciato ad avvicinarsi solamente «da grandi» <69, in particolare a partire dagli anni Trenta.
Come conferma la figlia Christina, nonostante Johannes si sia sempre identificato come tedesco, egli si sentiva a casa nella capitale italiana. Così non stupisce che egli, dopo il suo viaggio a Breslavia, abbia fatto ritorno a Roma. Costretto a posticipare le proprie ambizioni accademiche a causa della crisi postbellica, Johannes avrebbe dapprima accettato un posto da apprendista presso l’istituto bancario “Cavalsassi e Cremonesi”, passando poi al Banco di Roma nell’ottobre del 1920 <70. Tuttavia, ad appena ventiquattro anni, la carriera da impiegato bancario non sembrava più soddisfare il giovane Johannes che aveva invece da sempre ambito alla continuazione degli studi. Così, dopo aver accettato un impiego presso la Barclays Bank di Roma nel ’25, si sarebbe iscritto al Regio Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali della capitale. Per ben sei anni, fino al conseguimento di una laurea in Scienze economiche e commerciali nel 1931 <71, Johannes sarebbe stato in grado di affiancare gli studi al proprio lavoro in banca, posizione che avrebbe lasciato solamente nel 1935 <72. La predilezione per gli studi accademici rappresenta una sorta di filo rosso che, come si vedrà, si sarebbe trascinato per tutta la biografia di Johannes. Stando alla figlia Christina, il padre «era un all-round-man» e «sempre interessato a qualcosa» <73. Questa “sete di sapere” avrebbe portato Johannes a lasciare Roma per la prima volta nel ’35, anno in cui avrebbe deciso di immatricolarsi presso l’Università di Lipsia per dedicarsi a quella che sarebbe rimasta una sua passione per tutta la vita: la fisica nucleare.
[NOTE]
54 R.D. Müller, Reinhard Gehlen, cit., pp. 23-24; E. Schmidt-Eenboom,T. Wegener Friis,C. Franceschini, Spionage unter Freunden, cit., p. 53.
55 Scheda della lapide di Baum, Anna Carolina Luisa, Cimitero acattolico di Roma, URL: http://www.cemeteryrome.it/infopoint/Scheda.asp (sito visitato il 14/01/2021).
56 Trascrizione dell’intervista a Christina Gehlen, 8 ottobre 2019, non pubblicata.
57 Lebenslauf, 29 marzo 1957, BND-Archiv, P1_2160_01_OT, doc. 018.
58 Trascrizione dell’intervista a Christina Gehlen, 8 ottobre 2019, non pubblicata; cfr. R.D. Müller, Reinhard Gehlen.cit., p. 26.
59 “Dr.Schneider” era il nome di copertura di Reinhard Gehlen. Cit. Leiter AK 14 – Dr. Keller, senza data, BND-Archiv, P1_2160_03_OT, doc. 250; cfr. R.D. Müller, Reinhard Gehlen, cit., p. 24.
60 Estratto per riassunto dal Registro degli atti di nascita dell’anno 1901, Comune di Roma, 25 marzo 1957, BND-Archiv, P1_2160_01_OT, doc. 016.
61 R.D. Müller, Reingard Gehlen. cit., p. 22; E. Schmidt-Eenboom, T. Wegener Friis, C. Franceschini, Spionage unter Freunden, cit., p. 53.
62 R.D. Müller, Reinhard Gehlen, cit., p. 23.
63 E. Schmidt-Eenboom, T. Wegener Friis, C. Franceschini, Spionage unter Freunden, cit., p. 53.
64 Ivi, p. 53.
65 Maturitätszeugnis der Evangelischen Lehranstalt Schiers, Technische Abteilung, data non leggibile, BND-Archiv, P1_2160_01_OT, doc. 28.
66 Trascrizione dell’intervista a Christina Gehlen, 8 ottobre 2019, non pubblicata; R.D. Müller, Reinhard Gehlen, cit., pp. 25-26.
67 R.D. Müller, Reinhard Gehlen, cit., p. 31.
68 Ivi, p. 26.
69 Trascrizione dell’intervista a Christina Gehlen, 8 ottobre 2019, non pubblicata.
70 Lebenslauf, 29 marzo 1957, BND-Archiv, P1_2160_01_OT, doc. 018.
71 Pergamena per il titolo di Dottore in Scienze economiche e commerciali del Regio Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali di Roma, 10 giugno 1935, BND-Archiv, P1_2160_01_OT, doc. 29.
72 Referenza Barclays Bank, 31 maggio 1935, BND-Archiv, P1_2160_01_OT, doc. 26.
73 Trascrizione dell’intervista a Christina Gehlen, 8 ottobre 2019, non pubblicata.
Sarah Anna-Maria Lias Ceide, ODEUM Roma. L’Organisation Gehlen in Italia agli inizi della guerra fredda (1946-1956), Tesi di Dottorato, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, 2022
https://bigarella.wordpress.com/2024/10/22/si-ritrovavano-due-fratelli-future-spie-tedesche/
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Ed ecco l'album esordio di #Antonì da #Lipsia su #bandcamp
C'è una bellissima ricerca timbrica e melodica, misto #folk-acustico e #ambient, con incastri davvero inediti, nella tradizione del #prog esistenzialista nordico
A me in alcuni punti ha ricordato i primi #Anekdoten con molta più polifonia e varietà "organic", ma è riduttivo trovare delle somiglianze con altro
Consiglio senza indugi l'album d'esordio di questa ragazza, davvero una boccata d'aria fresca
https://antoni-music.bandcamp.com/album/holding-tight-lightly
Oggi vi vogliamo parlare della #Slovenia e della loro punta di diamante: #Sesko
Il giocatore del #Lipsia è uno dei futuri del calcio, quelli che nascono predestinati e che sai che faranno solo cose buone nella loro carriera.
Benjamin, a solo 20 anni, sta guidando la sua nazione verso il ritorno ad un Europeo la cui prima e ultima partecipaIone risale al 2000.
Sesko il nuovo Zeleni Jurij, colui che porta la primavera.