5 mesi fa è nata mia figlia F. Una splendida bambina dai capelli rossi.
Non sono mai stato un grande amante dei bambini degli altri (come d'altronde nemmeno dei cani degli altri, che quasi mai accarezzo), ma F per me oggi è la cosa più bella e importante della mia vita.
Come tutti quelli che non hanno particolare interesse per una cosa, non mi ero mai informato molto. Quindi, tutto quello che riguarda F è una meravigliosa, spaventosa sorpresa.
Una delle cose che mi hanno stupito di più è avvenuta tra il giorno -1 e il primo giorno di vita di mia figlia: il parto.
Ho assistito la mia compagna durante il travaglio e ho seguito da vicino il momento del parto.
Prima di vivere questo momento pazzesco non mi ponevo molte domande su come fattivamente potessero venire al mondo i bambini.
Non immaginavo cosa significasse quando sentivo una donna dire di aver fatto 3, 4 o 10 ore di travaglio.
F è nata dopo 12 ore di travaglio, vissute coraggiosamente e con grande rassegnazione dalla mia compagna.
Immagino che i dolori del parto siano inimmaginabili, e che là sotto, a volte, ci si faccia veramente male per dare alla luce un figlio.
Ma non ho mai guardato là sotto durante il parto. Non so se per mancanza di coraggio o cosa, ma ho voluto seguire il consiglio datomi da un mio caro amico bulgaro tanto tempo fa: " Qualsiasi cosa succeda, tu non guardare mai". Lui aveva guardato, ma non mi disse altro.
Siamo arrivati in ospedale di notte, verso l'una, dopo 2 notti di prodromi con contrazioni ogni 10 minuti prima e di volta in volta sempre più ravvicinate. Quando iniziano i prodromi all'inizio uno pensa "ci siamo", invece non ci siamo. Sicuramente varia da donna a donna, ma i nostri prodromi sono durati quasi 3 giorni interi. E per la mamma è stato quasi impossibile dormire perché le contrazioni erano molto dolorose.
Si parla forse troppo poco di maternità nel dibattito pubblico. Non ne parlano i giornali, non ne parla la TV.
Nei miei feed sui social commerciali qualcosa arriva, ma è tutto tanto superficiale.
Eppure questo è l'argomento centrale di tutta l'esistenza umana. NO MATERNITÀ = NO UMANITÀ. Dovremmo parlarne e scrivere tutti di più.