L'economia con Amalia<p><strong>Conti risparmio meno redditizi: «Preoccupazione, anche per l’economia»</strong></p><blockquote><p>Tassi in discesa, parla l’economista Amalia Mirante che avverte: «Attenzione perché risparmio non è solo speculazione»</p></blockquote><p>LUGANO – Soldi in banca sempre meno redditizi, dopo la discesa dei tassi di interesse registrata a gennaio sui conti risparmio. A evidenziarlo, ieri, un’analisi condotta e pubblicata da Moneyland.ch i cui esperti hanno consigliato ai clienti delle banche di «confrontare» le condizioni dei conti e di «considerare alternative».</p><p>Ci chiediamo cosa ci sia dietro alla breve durata del rialzo della remunerazione dei conti, oltre alla riduzione del tasso guida da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) e alle singole scelte delle banche.</p><p>«La spiegazione è, a mio avviso, molto più semplice di quanto si possa pensare», spiega <strong>Amalia Mirante</strong>, economista e docente universitaria. «Anche le banche, per rimanere sostenibili, devono chiudere i conti in equilibrio. Non possono, infatti, offrire ai risparmiatori interessi superiori a quelli che incassano da chi prende denaro in prestito. Se una banca applica un tasso dell’1% sulle ipoteche, non potrà riconoscere ai risparmiatori un tasso maggiore. Anzi, oltre agli interessi, deve coprire numerosi altri costi, come il personale, la gestione degli immobili e le spese operative. Infine, è importante ricordare che i conti di risparmio offrono un rischio pressoché nullo, almeno per depositi inferiori ai 100 mila franchi».</p><p><strong>Amalia Mirante, oggi in media per un conto di un adulto si riceve al momento lo 0,35%, a fronte dello 0,50% di fine 2024 e dello 0,80% di fine 2023. È un calo che ci deve preoccupare?<br></strong>«In effetti, può essere una fonte di preoccupazione anche per l’economia. Si stima che un tasso di interesse sano a livello macroeconomico dovrebbe aggirarsi tra il 2 e il 3%, non solo per remunerare il capitale in maniera corretta, ma anche per garantire che le politiche monetarie abbiano successo».</p><p><strong>Il direttore di Moneyland.ch ha ipotizzato che «gli interessi sui risparmi scenderanno ulteriormente nel corso di quest’anno», dobbiamo cambiare qualcosa nel nostro approccio al risparmio a basso rischio?<br></strong>«Non penso. Le ragioni che ci portano a risparmiare non sono solo di natura “speculativa”, anzi. Mi riferisco alla necessità di accumulare dei risparmi per acquisti di beni durevoli (automobili), al motivo precauzionale che ci spinge a tutelarci da possibili emergenze finanziarie e al desiderio di trasmettere capitale ai nostri figli: sono solo alcune delle ragioni che spiegano la nostra volontà di risparmiare».</p><p><strong>A chi vuole lasciare il suo denaro su un conto risparmio, gli esperti consigliano di confrontare le offerte tra i vari istituti.</strong><br>«Fare i confronti tra diversi istituti è una buona idea, tuttavia, oltre al rendimento sul conto risparmio, è sempre importante tenere conto del rapporto di fiducia che si ha con la propria banca. Proprio questa, insieme ai possibili costi e alla possibilità di avere servizi quasi personalizzati, parrebbe essere una delle ragioni che tratterebbe gli svizzeri dal cambiare banca».</p><p><strong>Per avere rendimenti superiori dobbiamo per forza accettare rischi maggiori e pensare a un portafoglio azionario diversificato?<br></strong>«Sono una economista “vecchio stile” che ritiene che la fonte primaria di guadagno per la maggior parte delle persone sia il lavoro. Non esistono guadagni facili: per far rendere il proprio patrimonio “solo” grazie al trascorrere del tempo, meglio affidarsi agli esperti del settore, ricordando tuttavia, che più aumenta il rendimento più aumentano i rischi. La domanda che mi faccio come piccola risparmiatrice è se vale davvero la pena di correre il rischio di perdere i risparmi fatti con sacrificio per un piccolo incremento di redditività».</p><p>Intervista di Paolo Contangelo, pubblicata su Ticinonline e 20minuti che ringraziamo</p><p><a rel="nofollow noopener noreferrer" class="hashtag u-tag u-category" href="https://economiaconamalia.com/tag/inflazione/" target="_blank">#inflazione</a> <a rel="nofollow noopener noreferrer" class="hashtag u-tag u-category" href="https://economiaconamalia.com/tag/risparmi/" target="_blank">#risparmi</a> <a rel="nofollow noopener noreferrer" class="hashtag u-tag u-category" href="https://economiaconamalia.com/tag/svizzera/" target="_blank">#svizzera</a> <a rel="nofollow noopener noreferrer" class="hashtag u-tag u-category" href="https://economiaconamalia.com/tag/tassi-interesse/" target="_blank">#tassiInteresse</a></p>