(Terza parte)
Facendo forza su se stesso smise di leggere, ma ormai obliato del sentire perse ogni cognizione, privato, in un battito di ciglia, del suo essere fatto di bontà e gentilezza, si sentì mancare prosciugato della sua essenza ed energia.
Un orrendo maleficio, quello del poeta, concepito da mente malvagia ed egoista per rifornirsi e compiacersi di ciò che con l'inganno poteva depredare arraffando senza provare rimorso.
Con le ultime forze rimaste il mio amico tentò, ma senza riuscirvi, di chiudere il quaderno, osservò la sua mano tremula ed esitante come frale foglia muoversi sul consunto libro fatto di lacrime e sangue delle precedenti vittime.
Si sentiva invecchiato, perso in un tempo sprecato fatto di nulla e cattiveria.
Terrorizzato e incredulo guardò il poeta maledetto che soddisfatto ghignava il suo trionfo nutrito di quel bene non meritato.
Cercò d'allontanarsi, ma non riuscí nemmeno ad alzarsi dalla sedia.
Il poeta gli artigliò la mano fermandolo nelle intenzioni e con voce melliflua e cantilenante disse «Finché altri non sapranno, la tua forza ed energia m'apparterranno. Torna a leggere ora.»
Cantastorie
Giulia Grignani ©
Foto personale
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