“Russia has Trans Soldiers. HOW is this real?”
Se fossimo ancora ai vecchi tempi, si potrebbe dire che nella #Russia sovietica non sono i militari a transizionare, bensì la transizione a militarizzare… ma purtroppo la Russia Z non è la sovietica. Nonostante questo, è comunque un paese che sembra provenire da un altro universo, dove succedono cose inimmaginabili e razionalmente incomprensibili; e non so se in questo giochi un ruolo il mio consumare un po’ di #propaganda occidentale ma zero russa, ma probabilmente ne uscirei fuori ancora più confusa se la mia situazione fosse inversa, date le enormi contraddizioni, diciamoci la verità. 
https://m.youtube.com/watch?v=KfRBJl8MNHk
Spiegato peggio: nel periodo dell’Operazione Militare Speciale, in cui stava proprio lì sul campo, avendo sentito la puzza di leggi ostili nell’aria che sarebbero a breve state messe in atto, decise di prendersi il periodo di vacanza che aveva di diritto, per andarsi a fare l’altro tipo di Operazione Speciale prima che questa fosse bandita! E in realtà, dopo la cosa i suoi compagni a fin dei conti continuano a rispettarla… ma i superiori non tanto, e quindi è stata bandita dall’esercito (con motivazione medica), via.
(Quindi no, il titolo è fuorviante, la Russia ha veterani trans ma non soldati #trans; quanto cazzo odio gli youtuber…)
La situazione è già così inconcepibile, ma non è finita: da un lato, sembra che la propaganda di Stato abbia deciso di dimenticare attivamente questa persona, che dai media ufficiali non si sarebbe mai sentita più, perché ovviamente incompatibile con la linea che vede il popolo russo ideale come formato solo di persone con caratteristiche statisticamente normali; dall’altro, questo avviene nonostante il cieco nazionalismo che questo individuo aveva, e stranamente continua ad avere contro i suoi stessi interessi, visto che lo Stato con questi fatti dimostra di non apprezzarla. 
E questa è la Russia, insomma: una nazione mangiata (gnam) da strati su strati di post-post-ironia del suo popolo che sono inquantificabili, comprensibili solo per mezzo di casi di studio tipo questo. Perché, insomma, un conto è amare la propria nazione per via della cultura o quello che è… ma diverso è buttare a mare il proprio pensiero critico, supportando sistemi, programmi ed ideologie che, al di là di qualunque giudizio morale uno possa fare, sono oggettivamente contro di te e contro le persone come te. 
Purtroppo, per quanto l’autoironia più cinica — fatta anche per mezzo di omotransfobia, in casi applicabili come questo — sia un meccanismo di #coping probabilmente da rispettare, il cianuro (elemento del cianismo) è pur sempre tossico, per cui è fin troppo facile farsi digerire dallo scherzo e finire per assimilare seriamente i suoi elementi… quindi, finire come in questo caso a supportare un regime “imperialista al contrario”, che giustamente non ti restituisce il favore. 