Newton, il padre della scienza moderna (Storica National Geographic)

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“La storia a scuola diventa collezione di fiabe patriottiche”.
L'Istituto Parri: "[...]una ridefinizione del curricolo attorno a un’idea di nazione ormai ampiamente superata dalla ricerca storica contemporanea; [...] distorsioni storiografiche che semplificano e falsano la comprensione del passato e un arretramento delle metodologie didattiche verso un modello nozionistico e trasmissivo”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/13/la-storia-diventa-una-collezione-di-fiabe-patriottiche-la-rete-per-la-storia-della-resistenza-critica-le-indicazioni-nazionali-di-valditara/7912610/
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La “Monaca degli Anelli”: eccezionale scoperta archeologica rivela le forme di ascetismo estremo delle donne a Gerusalemme [IL MODELLO 3D DELLA TOMBA]
I resti di una religiosa in catene testimoniano le forme di ascetismo estremo praticato dalle donne nel monachesimo bizantino tra il V e il VII secolo.
Elena Percivaldi
Eccezionale scoperta archeologica a Gerusalemme. A circa tre chilometri dalla Città Vecchia, gli archeologi dell’IAA – Israel Antiquities Authority hanno documentato il primo caso al mondo di ascetismo estremo praticato da una religiosa cristiana. Durante lo scavo condotto in un antico monastero bizantino, gli studiosi si sono imbattuti nei resti di una donna: deposti all’interno di una tomba proprio sotto l’altare, erano gravati da pesanti catene di ferro. Lo straordinario ritrovamento, datato tra il V e il VII secolo d.C., getta nuova luce sul ruolo delle donne nel mondo monastico dell’epoca.
I resti della monaca in catene (foto: IAA)La scoperta: una religiosa avvolta in catene
Lo scavo in corso, condotto sotto la guida degli archeologi Zubair ʼAdawi, Kfir Arbiv e Yossi Nagar, interessa l’area di un antico monastero bizantino situato a nord-ovest di Gerusalemme. Sotto l’altare della chiesa sono state indagate diverse cripte funerarie contenenti resti di uomini, donne e bambini. Tra questi spicca una tomba singola, collocata proprio sotto l’altare e quindi in posizione eminente. Braccia e mani della persona qui deposta erano avvolte da una dozzina tra anelli e catene di ferro, altri quattro anelli erano intorno al collo e almeno una decina sulle gambe. All’altezza del ventre, lo scheletro appariva gravato da diverse lastre, anch’esse di ferro. Accanto al corpo, c’era un piccolo crocifisso di metallo.
Gli archeologi studiano i resti della monaca in catene (Foto: IAA)I resti umani erano in pessimo stato di conservazione, ma grazie a una tecnologia innovativa – l’analisi di proteomica e peptidomica – i ricercatori del Weizmann Institute of Science, guidati da Paula Kotli, David Morgenstern ed Elisabetta Boaretto, sono riusciti a stabilire il sesso biologico della persona sepolta. Analizzando le proteine dell’amelogenina presenti nello smalto di un dente, hanno confermato che si trattava di una donna. La scoperta invita a rivedere le conoscenze sull’ascetismo di quest’epoca, ritenuto tradizionalmente una pratica in prevalenza, se non quasi esclusivamente, maschile.
Guarda il modello 3D della tomba
L’ascetismo estremo: una scelta volontaria
Con ogni probabilità, catene e anelli portati dalla donna non erano strumenti di tortura o di coercizione che le era stata imposta da un’autorità esterna, ma aveva scelto di indossarle lei stessa. Non si trattava una dunque di una schiava o di una detenuta, ma di un’asceta. Che aveva deciso di portare i pesanti gioghi quale forma di mortificazione e pratica spirituale estrema.
Kfir Arbiv dell’IAA mentre scopre un pavimento mosaicato nel sito del monastero (foto: IAA)Secondo ʼAdawi e Arbiv, direttori degli scavi, questo tipo di esperienza era abbastanza diffusa nei primi secoli del cristianesimo: più si mortificava il corpo e lo si privava dei piaceri carnali, si riteneva, più l’anima era in grado di elevarsi verso la perfezione e l’Assoluto. I monaci asceti e anacoreti – e, ora lo sappiamo, anche le monache – adottavano forme estreme di penitenza: digiuni estenuanti, autoimposizione di catene, gioghi e pesi, isolamento in celle o grotte erano tra i più diffusi. Ben noto è anche l’esempio degli stiliti – il più celebre fu Simeone lo Stilita – , che sceglievano di vivere su una colonna.
Il fenomeno, nato in Siria settentrionale e Anatolia, si diffuse in Asia Minore, raggiungendo l’Europa occidentale e spingendosi a sud fino a Gerusalemme e all’Egitto. A dedicarsi all’ascetismo estremo erano soprattutto gli uomini, ma non mancano esempi femminili, per quanto più rari. Un’importante fonte del V secolo, l’“Historia Religiosa” di Teodoreto di Cirro, inserisce tra le trenta biografie di celebri eremiti anche quelle di tre donne. Tra loro Marana e Cyra, che per 42 anni portarono catene attorno al collo, agli arti e alla vita come forma di penitenza.
Le donne nel monachesimo
Ma chi era la “Monaca degli Anelli”, come è stata soprannominata? Probabilmente non lo sapremo mai con certezza. Secondo gli archeologi dell’IAA, potrebbe essere giunta a Gerusalemme dalla Siria, magari per entrare in una comunità monastica cosmopolita. Ma poteva anche essere una donna locale che decise spontaneamente di adottare questa pratica religiosa. In ogni caso, ritrovamenti di questo genere non sono frequenti. Ad oggi in Israele sono noti solo due casi di “monaci in catene”, entrambi di sesso maschile. Uno di essi fu ritrovato a Giv’at HaMatos, nei pressi del monastero di Mar Elias, tra Gerusalemme e Betlemme. L’altro è tornato alla luce due anni fa a Khirbat el-Masani: anche in questo caso la tomba era collegata a un monastero.
Zubair ʼ Adawi, direttore degli scavi per conto dell’Autorità per le Antichità di Israele, studia i resti (foto: IAA)Donne religiose nel primo cristianesimo: esempi illustri
Che però anche le donne fossero dedite, nei primi secoli del Cristianesimo, a forme di religiosità ascetica è cosa ampiamente nota dalle fonti. Possiamo citare, a tal proposito, le ben note figure di Egeria, Melania l’anziana (o Seniore), Melania la giovane (Juniore), Pelagia e Marina la Siriaca, che ben testimoniano la presenza femminile in questo contesto. Ma si trattava di un mondo prevalentemente maschile, tant’è che spesso le donne che intendevano accedere a esperienze religiose estreme decidevano di travestirsi da uomo. Santa Pelagia, ad esempio, abbandonò la lussuosa vita che conduceva ad Antiochia per vivere da eremita sul Monte degli Ulivi. Per farlo adottò il nome maschile “Pelagios” e si fece passare per un uomo. Le verità venne a galla solo dopo la sua morte.
Analogamente Marina la Siriaca divenne asceta adottando il nome “Marino” e un’identità maschile. Nel suo caso, l’agiografia ci racconta addirittura che una giovinetta l’accusò (falsamente) di averla concupita e messa incinta. Pur di non svelare la propria identità, Marina non solo non respinse l’accusa, ma accettò di crescere il bambino, vivendo l’esperienza come una ulteriore forma di umiliazione e di espiazione delle proprie colpe. Anche nel suo caso la verità venne scoperta solo alla sua morte.
Una finestra sul ruolo della donna nel passato
Una cosa è certa. La straordinaria e fortissima esperienza ascetica vissuta dalla “Monaca degli Anelli” rappresenta molto più di un semplice dato archeologico. Quel fragile scheletro gravato dal ferro, e poi sepolto sotto l’altare della chiesa di un monastero di 1500 anni fa, ci spinge ancora una volta a riflettere sul ruolo delle donne nella storia. E apre la strada a nuove ricerche che cercheranno di illuminare per quanto possibile – se non forse comprendere del tutto – la complessità e la forza delle loro esperienze e il profondo impatto che ebbero nella vita, religiosa e monastica, dell’epoca.
La lentezza disperata di Windows 1.0 ci fa sorridere oggi, ma nel 1985 era il futuro. Mentre i Duran Duran dominavano le classifiche, Microsoft osava sognare un'interfaccia grafica accessibile a tutti. Troppo lento, troppo esigente... eppure conteneva già i semi del trend che avrebbe dominato i successivi 40 anni di computing. Quante chicche oggi per la rubrica "Il futuro di ieri" :)
- Gianluca
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19 DAYS CAP. 115 ONLINE!!
Autore: Old Xian
Genere: Commedia, Vita Scolastica, Shonen Ai, Slice Of Life
tradotto da Hollow generation team!
Se c'è un pregio nei cartoni e nei videogiochi di #CarmenSandiego è che stimolano la curiosità e la voglia di mettersi in viaggio. Alcune missioni o anche solo gli estratti dall'almanacco interno del gioco possono essere ottime attività da inserire nei programmi di geografia o storia delle medie a scuola.
Qui i miei due spicci sul recente videogioco.
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Franca Viola, la donna che ha detto No al matrimonio riparatore
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