Una biciclettata ci salverà.
Contro sovranismi e nazionalismi.
#Liberazione
#25aprile
#Resistenza
#AntifascismoMilitante
#Padova
Una biciclettata ci salverà.
Contro sovranismi e nazionalismi.
#Liberazione
#25aprile
#Resistenza
#AntifascismoMilitante
#Padova
RINVIATA A SABATO 19 APRILE (CAUSA MALTEMPO) LA GITA SOCIALE ANTIFASCISTA ALLA CORNA DEL SONCLINO CON RADIO ONDA D’URTO https://www.radiondadurto.org/2025/04/12/rinviata-a-sabato-19-aprile-causa-maltempo-la-gita-sociale-antifascista-alla-corna-del-sonclino-con-radio-onda-durto/ #COMUNICATIEAPPUNTAMENTI #APPUNTAMENTIINEVIDENZA #SCELTA_INTERNAZIONALI #SCELTA_NAZIONALI #SCELTA_LOCALI #cornasonclino #INEVIDENZA #19aprile #25aprile #brescia #rinvio
25 aprile 2025 Festa della Liberazione al Parco Modesto Di Veglia
Parco Modesto Di Veglia, venerdì 25 aprile alle ore 14:00 CEST
Musica, reading, cibo, bevande, banchetti, area per piccola con teatro, laboratori interattivi e attività ludico-motorie
Sul palco: AleRoss // Gemitaiz // Giancane // Hi Shine // Inna Cantina // Margherita Vicario // Michele Riondino // Orang3 // Pegs // Revolving Bridges // Tara // Valentina Lodovini // WhiteMary // WHTRSH aka Banana.
Presentano Eddi Marcucci e Leonardo Maltese.
25 aprile 2025, dalle ore 14:00 al Parco Modesto Di Veglia, Via Ugento 30 (Quarticciolo)
L'evento si tiene a conclusione del CORTEO ANTIFASCISTA che parte alle ore 10:00 da Piazza delle Camelie (Centocelle).
https://roma.convoca.la/event/25-aprile-2025-festa-della-liberazione-al-parco-modesto-di-veglia
25 aprile 2025: Corteo Antifascista
Piazza delle Camelie (Centocelle), venerdì 25 aprile alle ore 09:30 CEST
25 aprile 2025: Corteo Antifascista
Per LIBERARSI dalle guerre
RESISTENZA
da 80 anni il nostro modello!
Ore 9:30 Fiore al partigiano
Ore 10:00 Corteo antifascista
https://roma.convoca.la/event/25-aprile-2025-corteo-antifascista
Dentro l'antifascismo, per la rivoluzione sociale
Mercoledì 16 aprile, dalle 21:00, presso Ateneo libertario, Milano, viale Monza 255
Dentro l'antifascismo
Per la rivoluzione sociale
Mercoledì 16 aprile 2025, ore 21:00
Proiezione del documentario "Gli anarchici nella Resistenza 1943-1945" e mostra di giornali libertari dell'epoca.
A seguire dibattito con Franco Schirone sulla lotta anarchica nel ventennio fascista.
ATENEO LIBERTARIO
viale monza 255 (MM1 Precotto)https://faimilano.vado.li
https://puntello-ateneolibertario.vado.li
https://t.me/faimilano
25 aprile – Contro i fascismi di ieri e di oggi
Piazza Dell'Unità, venerdì 25 aprile alle ore 10:00 CEST
25 APRILE 2025
Contro i fascismi di ieri e di oggi
Stop al riarmo e fondi per casa, salute e welfare
“All’ippodromo ci sono le corse domani”
Viene così lanciato dalle forze partigiane
il messaggio in codice verso la Liberazione
di Bologna del 21 aprile 1945
Nell’Ottantesimo anno della liberazione dal fascismo, in un contesto di escalation bellica ormai incessante, crediamo sia imprescindibile promuovere un corteo cittadino del 25 aprile con una forte connotazione politica e un marcato radicamento alle necessità dei nostri territori. La congiuntura di guerra oggi non costituisce una crisi fra le altre, ma pensiamo vada intesa letteralmente come il campo di esistenza in cui tutte le altre crisi riescono a proliferare, aggravarsi, crearne di nuove. Un contesto bellico che da un lato si dispone in maniera disomogenea sulla superficie planetaria, agglomerando differenti poli di scontro in veloce cambiamento. A meno di non voler ricorrere a stantie ideologie, questa dinamica emergente impedisce la formulazione di un unico sguardo sul caos sistemico: il Rojava non è l’Ucraina, e l’Ucraina non è la Palestina. Non esiste un unico fronte globale dove schierarsi, di qua o di là in modo lineare. Una logica di guerra, questa, che va rifiutata: contro l’ imperialismo russo, statunitense, europeo. Ci sono resistenze al colonialismo, autonomie, popoli sotto il cappio del confronto tra imperialismi, e tanti altri contesti nei quali di volta in volta si tratta di esprimere nuove forme politiche di solidarietà e internazionalismo.
Al contempo, ci riduce in maniera drastica l’ordine di priorità globale-locale, sugli effetti materiali della guerra, generalizzando il proprio peso economico e sociale anche su territori ancora ufficialmente non al fronte, imponendo le logiche belliche anche laddove non dovesse esserci guerra guerreggiata. Alle nostre latitudini il piano di Rearm Europe costituisce una pericolosissima accelerazione dell’escalation bellica, e in questi termini crediamo sia necessario contrastare ogni tipo di proposta sulla costruzione di un esercito europeo o un rafforzamento degli eserciti nazionali. Sono infatti politiche, queste, in totale continuità con la pericolosità di manovre governative come il DDL Sicurezza – divenuto all’ultimo momento DL per riuscire a essere approvato aggirando gli iter burocratici –, la Legge di Bilancio promulgata a gennaio, le riforme della scuola e dell’università previste per il prossimo futuro. Più eserciti, più austerità, equivale inoltre a una radicalizzazione di forme di violenza patriarcale e transfobica, xenofoba, suprematista. Nel regime di guerra all’interno del quale siamo inserite, non stupisce la pesante stretta “punitivista” che a più livelli colpisce. Basti pensare alla foga con cui in questi giorni stanno venendo attaccate qui a Bologna le esperienze di occupazione delle scuole da parte di studenti e studentesse: non solo presidi e polizia, ma interi collegi dei docenti che invocano la pena capitale contro chi, con i propri linguaggi, decide di opporsi all’insopportabilità di questa congiuntura.
Recente è anche la notizia del trasferimento di decine di “giovani adulti” nel carcere della Dozza qui a Bologna, in un asfissiante clima in cui diritti ed esigenze di detenuti e detenute – già allo stremo in un sistema carcerario disumano – sono calpestati sotto la retorica del “buttare la chiave”; con le ulteriori strette legate al decreto Caivano, carceri già invivibili vengono rese ora ancora più invivibili, mentre la carcerazione sempre più pesantemente diventa l’unico strumento di cui questo governo si dota nell’affrontare qualsiasi problema sociale. Regime repressivo che vediamo colpire Anan Yaesh, partigiano palestinese sotto processo per la legittima lotta di liberazione contro l’entità sionista insieme ad Ali e Mansour, e denuto dallo stato italiano per mano dell’occupante sionista. Processo che ha visto nella prima udienza accettare prove estorte sotto torturadall’esercito israeliano e negare i testimoni richiesti dalla difesa. Preoccupante, e in linea con il modello securitario e criminalizzante che si va via via affermando, è quanto il governo Meloni muove sui corpi delle donne: la proposta del DDL Femminicidio – subdola, dato che una parola come questa che riconosce il movente della violenza di genere viene usata per giustificare una reazione punitiva che come transfemministe abbiamo sempre rifiutato – punta a strumentalizzare il fenomeno strutturale della violenza patriarcale, di cui il femminicidio rappresenta solo la punta dell’iceberg, in chiave xenofoba e punitivista.
Ignorando ciò che i movimenti transfemministi affermano da sempre rispetto alla prevenzione di ogni sfumatura della violenza di genere e dei generi: cioè che il grado della pena non ferma il reato e non funziona mai da deterrente, e che per fermare questo tipo di reato le risposte sono educazione alla sessualità e all’affettività, risorse economiche, reddito, servizi efficienti, welfare pubblico efficiente. Il modello di sicurezza che intende l’attuale governo, avallato da quelli precedenti che hanno aperto la strada a questo tipo di politiche antisociali, è uno strumento con cui proteggere l’attuale ordine sociale ed anzi, cercare di spostarlo sempre più a destra: una notizia aberrante uscita pochi giorni fa riguarda la decisione del tavolo interministeriale sulla “disforia di genere” – svolto senza la partecipazione delle associazioni trans -, secondo cui si vorrebbe creare un registro nazionale di schedatura delle persone trans che vogliono accedere al percorso medicalizzato di autodeterminazione di genere, accompagnato da cinque visite psichiatriche obbligatorie. Sappiamo bene come il gatekeeping e la medicalizzazione forzata, già presenti in certa misura nella legge 164, riducano la possibilità di autodeterminare i nostri generi come più preferiamo, e come la psichiatria sia sempre stata un dispositivo di potere utile a rafforzare la norma eterocispatriarcale che, in particolare con questo governo, si allinea con un modello di produzione e riproduzione post-fascista attraverso cui imporre un familismo femonazionalista, eurocentrico e razzista.
La città di Bologna negli ultimi mesi è stata oggetto di numerosi attacchi da parte di gruppi esplicitamente neofascisti, partitici o stradaioli, nel tentativo di seminare odio all’interno di quartieri popolari e attaccare importanti spazi di lotta come il Cassero di via Don Minzoni. A novembre li abbiamo respinti nelle fogne. Lo scorso febbraio questi gruppi hanno provato a calpestare la nostra memoria collettiva, organizzando delle infami ronde anti-migranti con partenza dalla Stazione Centrale, lo stesso luogo in cui 46 anni fa i loro guru facevano detonare un ordigno che provocò 85 morti e più di 200 feriti. La risposta della Bologna partigiana (antifascista, femminista, frocia, antirazzista, palestinese, ecologista) non si è di certo fatta attendere, chiamando immediatamente una contro-manifestazione che ha reso impossibile la presenza di determinati soggetti nelle nostre piazze: crediamo che questa capacità di convergere, questo riconoscerci compatte valorizzando le diversità, sia a tutti gli effetti antifascismo. In un momento storico in cui l’offensiva padronale diviene sempre più violenta e variegata, antifascismo non pu consistere in una pratica settoriale, statica, ma deve farsi prassi multiforme, capace di resistere e contrattaccare negli eterogenei terreni di lotta in cui siamo presenti. Domandarci che nuove forme oggi abbiano assunto i fascismi e gli autoritarismi, deve essere in primo luogo uno stimolo per inchiestare quali possibilità inedite possano fiorire per una primavera di lotta, contro i regimi di guerra, antifascista.
Siamo chiamate a opporci a un mondo che fa di guerra e genocidio le proprie possibilità di riproduzione, che esalta le armi come proprio business prediletto, che per sorreggere il suo stesso peso economico ci affama e marginalizza, che o ci arruola esultando per le nostre morti in trincea o promulga il carcere come soluzione contro ogni soggettività dissidente. Per tali ragioni crediamo che il 25 aprile di quest’anno debba porsi la sfida di farci convergere contro la congiuntura bellica e contro tutto ci che quest’ultima avalla e infittisce, porsi la sfida di farci incontrare come affini valorizzando la ricchezza delle nostre specificità. Scriviamo questo testo a pochi giorni dalla ripresa massiccia e incessante degli infami bombardamenti tra le vie di Gaza, e non possiamo non dedicare tale manifestazione a chi continua a organizzarsi e resistere in Palestina, dimostrando che la lotta per la liberazione della propria terra è più forte di qualsiasi progetto militarista ed espansionista. L’èntità sionsita oggi si erge un paradigma globale di dominio e distruzione: fermare il genocidio e liberare la Palestina non rappresenta solo la legittima lotta di un popolo, ma diviene irrimandabilmente una necessità tangibile per tutte noi.
In questi 80 anni dalla cacciata dei nazifascisti dal nostro paese, il passaggio tra la generazione che aveva fatto la Resistenza e le generazioni a seguire ha avuto vari passaggi che confermano il fatto che l’antifascismo è dinamico o non è. Così come lo fu nelle piazze degli anni ’50 contro la Celere del ministro di polizia Scelba, nelle “magliette a strisce” del 30 giugno 1960 a Genova contro il congresso del Msi e nelle occupazioni delle piazze contro i comizi del fucilatore di partigiani Almirante. Nell’opporsi negli anni ’70 in maniera militante alle squadracce nere davanti alle scuole e alle fabbriche, ai “sanbabilini”, agli “ordinovisti” e agli “avanguardisti nazionali”. Nella contrinformazione sullo stragismo di Stato, da Piazza Fontana a Piazza della Loggia, dall’Italicus al 2 Agosto 1980. Poi, nel nuovo millennio, l’opposizione nelle periferie delle metropoli a chi era intento a scatenare la “guerra tra i poveri” sia che fosse in doppio petto o col bomber. Nessuno spazio ai “fascisti del terzo millennio”, da Forza Nuova a Casa Pound a Lealtà e Azione. Le mobilitazioni antifasciste e antirazziste degli anni 2000, con la riemersione di una soggettività giovanile indisponibile al restringimento delle libertà proprio del securitarismo statuale. Fino ad arrivare ai giorni nostri all’antifa-Lgbtq+, alle battaglie transfemministe e antirazziste per contrastare un ordine sociale machista e razzista.
Vogliamo welfare, diritti, case, verde urbano.. vogliamo tutto!
Contro oppressioni e violenze portate avanti dai regimi autoritari, e allo stesso tempo contro lo squallido piano di riarmo europeo!
H 10.00 PIAZZA DELL’UNITA’
https://balotta.org/event/25-aprile-contro-i-fascismi-di-ieri-e-di-oggi
Oggi come nel ’45 contro guerra e fascismo
Il 25 aprile 1945 l'Italia si liberava dal nazifascismo. Si liberava e non veniva liberata, perché fondamentale è stato il contributo di tutte e tutti coloro che dalle città alle montagne attraverso scioperi, sabotaggi e azioni di guerriglia, scegliendo di disertare e di insorgere imbraccian
https://www.perunaltracitta.org/homepage/2025/04/10/oggi-come-nel-45-contro-guerra-e-fascismo/
#FirenzeEDintorni #25Aprile #antifascismo #diritti #firenze
Occorreva un sovrano straniero per sentir parlare di Resistenza in Parlamento. Paola Del Din, chi è la partigiana friulana evocata nel discorso di Re Carlo - la Repubblica https://www.repubblica.it/cronaca/2025/04/09/news/paola_del_din_discorso_re_carlo_partigiana_friulana-424117534/ #25aprile
L'Inguastiti torneranno a solcare i palchi nel nuovo tour mondiale...
no scherzo però suoneremo il #25aprile al #FestivalResistente di Grosseto City.
Siamo molto contenti.
Nostra patria è il mondo intero - presentazione Zapruder
Csoa Gabrio, martedì 15 aprile alle ore 18:00 CEST
1° Appuntamento verso il 25 Aprile!
MARTEDì 15 APRILE
Ore 18:00
Attraverso l'ultimo numero di Zapruder "La mia patria è il mondo intero", guardiamo alla storia dei movimenti italiani di solidarietà alle lotte decoloniali e rivoluzionarie del mondo, per riflettere con occhio critico sui limiti e le potenzialità delle nostre pratiche attuali.
Vogliamo aprire una discussione collettiva sulle prospettive della solidarietà rivoluzionaria e su quali forme efficaci essa possa assumere, ragionando su ipotesi concrete e urgenti.
Tra queste, la necessità di potenziare la nostra lotta a fianco del popolo palestinese per mettere fine al genocidio sionista e al colonialismo Israliano e la volontà di rispondere alla chiamata internazionale delle comunità rivoluzionarie Zapatiste.
La presentazione sarà intervallata da brani musicali connessi alle lotte di resistenza narrate nel numero.
Segue aperitivo e dj set per accompagnare le chiacchiere!
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
https://gancio.cisti.org/event/nostra-patria-e-il-mondo-intero-presentazione-zapruder
#Venezia | Il 25 aprile in Centro Storico una festa popolare per celebrare la Resistenza a 80 anni dalla #Liberazione dal nazifascismo.
Il #25aprile o è antifascista e resistente o non è!
Una mattina, mi sono alzato e ho AIUTATO l’invasor
#bellaciao, edizione #5aprile
prossimamente, in troppi #25aprile PS: ascolto detox suggerito dopo: https://open.spotify.com/playlist/1iP34GJ0dVjjGk59Nquqd3 materiale resistente
Verso il 25 aprile: RIC e la Federazione delle Resistenze partono dal Sudtirolo
In vista del 25 aprile, RIC , la Federazione delle Resistenze e lo Spazio 77 danno il via a una serie di iniziative che intrecciano memoria, storia e pratiche di resistenza. Si comincia da Bolzano/Bozen, con due giornate (e un bonus) per decostruire la memoria coloniale, riscoprire la Storia e la città.CON AMORE E RABBIA contro fascismo, guerra e repressione
Asti, venerdì 25 aprile alle ore 15:00 CEST
https://gancio.cisti.org/event/con-amore-e-rabbia-contro-fascismo-guerra-e-repressione
Ribadisco: o con il #5aprile o con il #25aprile. Chi manifesta oggi è meglio che non canti mai più #bellaciao: non puoi servire Dio e mammona.
Concerto 25 aprile - STORMO DEATH GOALS FANGO
Csoa Gabrio, sabato 26 aprile alle ore 22:00 CEST
26 APRILE - ore 22:00
Per ripercorrere i trent’anni di musica che hanno segnato le mura del C.S.O.A. Gabrio e rotto i timpani del vicinato, quest’anno i festeggiamenti del 25 Aprile si allungano fino nella sera del 26 per dare spazio ad un’esperienza catartica composta da frequenze distorte e sentimenti cacofonici. Sia punk hardcore, skreamo, o emocore, poco importa dare un nome a sentimenti e parole che aspettano solo di esprimersi senza bisogno di farsi capire.
Questo rituale avrà però dellx ospitx specialx: @deathgoals (UK) e @stormo (IT), combo e prima data europea del tour che li vedrà suonare insieme per tutta Europa.
Ad aprire le danze abbiamo I Fango
I Fango sono Stefano,Guido,Paolo e Pix. Lacrime, notine, emo e punk.
Nel 2020 hanno fatto uscire il loro primo disco "Tutte quelle volte che non abbiamo pianto" registrato fra la chiesetta del rock e la stanza blu. Nati come Brucia from Savona ora hanno casa base a Torino raccontano la sfiga come piace a loro.
A seguire:
@deathgoals, duo londinese queercore, rinomato per i loro live ad alta tensione con testi disposti a spingere nel profondo moti di denuncia e protesta legati al proprio essere queer, alla salute mentale e alla militanza. Sul palco, il loro nuovo disco “COVO”, in un percorso denso di evoluzioni e trasformazioni melodiche.
@stormo, esperienza screamo sempre in bilico tra i confini dell’emo, del punk e dell’hardcore. Il loro intento rimane quello di aprire spazi di espressione e sentimento condivise e collettivi, per dar voce a qualcosa di nuovo che forme e nome ancora non ha. Avremo l’onore di ascoltare per la prima volta in live “Tagli/Talee”, ultimo album realizzato durante il loro ultimo tour europeo.
Per non lasciarsi cadere nel vuoto, seguirà un dj set di distensione emotiva curata da Le Monhelle
Porta la rabbia che vorresti trovare, piangi, suda, balla con le persone con cui ti piace stare!
30 anni di Gabrio
80 anni di Liberazione
NO FASHI, NO MACHI, NO NAZI
https://gancio.cisti.org/event/concerto-25-aprile-stormo-death-goals-fango
DOMENICA 13 APRILE: GITA SOCIALE ANTIFASCISTA CON LA RADIO ALLA CORNA DEL SONCLINO (BS) https://www.radiondadurto.org/2025/04/03/domenica-13-aprile-gita-sociale-antifascista-con-la-radio-alla-corna-del-sonclino-bs/ #COMUNICATIEAPPUNTAMENTI #APPUNTAMENTIINEVIDENZA #brigatagaribaldi #radioondad'urto #25aprile #sonclino